Filtrazione industriale: come ottenere il credito d’imposta con il Piano di Transizione 5.0

Scopri come ottenere il credito d’imposta con sistemi di filtrazione industriale grazie al Piano Transizione 5.0. Tempo limitato!

Con oltre 13 miliardi di euro disponibili, il Piano Transizione 5.0 rappresenta una delle ultime grandi opportunità per finanziare tecnologie innovative e ad alta efficienza.
Tra queste rientrano anche i sistemi di filtrazione industriale, che possono beneficiare degli incentivi se contribuiscono in modo misurabile alla riduzione dei consumi energetici.

I sistemi di filtrazione sono ammessi?

Sì, a condizione che rispettino i requisiti tecnici stabiliti dalla normativa.
Il Piano fa riferimento all’Allegato A della Legge 11 dicembre 2016, n. 232, art. 1, comma 9, che include tra i beni agevolabili anche:

“Filtri e sistemi di trattamento e recupero di acqua, aria, olio, sostanze chimiche e organiche, polveri, con sistemi di segnalazione dell’efficienza filtrante e della presenza di anomalie o sostanze aliene al processo o pericolose, integrati con il sistema di fabbrica e in grado di avvisare gli operatori e/o di fermare le attività di macchine e impianti.”

Nel contesto attuale, però, l’approccio Industria 4.0 – basato su automazione, sensoristica e controllo digitale – rappresenta solo il punto di partenza.
Per accedere al beneficio, è fondamentale dimostrare una riduzione concreta e certificata dei consumi energetici, rispetto ai valori registrati nell’anno precedente all’investimento.

 

Requisiti tecnici richiesti

Per accedere al credito d’imposta, i sistemi di filtrazione devono:

  • permettere il monitoraggio continuo di efficienza e consumi
  • essere integrati nei sistemi digitali aziendali, con segnalazione in tempo reale di anomalie o malfunzionamenti
  • consentire una riduzione certificata dei consumi: almeno il 3% sull’intero sito produttivo o il 5% sul singolo processo

Sono richieste due certificazioni energetiche, una ex-ante e una ex-post, per comprovare l’effettivo miglioramento in termini di efficienza.

 

Tipologie di sistemi di filtrazione ammissibili

Ogni progetto deve partire da un’analisi energetica dettagliata, su cui basare la scelta di ventilatori, motori elettrici e sistemi di filtrazione con i più alti livelli di efficienza disponibili.
Tra le tecnologie potenzialmente ammissibili:

  • Sistemi di filtrazione con filtri metallici, a tasche, a cartucce autopulenti o a maniche
  • Soluzioni per la captazione e filtrazione di fumi e micropolveri da lavorazioni meccaniche
  • Filtri a carboni attivi per il trattamento di sostanze organiche volatili (SOV/COV)
  • Sistemi dotati di componenti ad alta efficienza: motori IE5, inverter, ventilatori ottimizzati

Tutti i sistemi devono essere progettati per garantire massime prestazioni energetiche, automazione avanzata e monitoraggio continuo delle prestazioni.

 

Quanto vale il beneficio?

Il contributo si traduce in un credito d’imposta variabile, in funzione del livello di risparmio energetico ottenuto e dell’importo investito:

Investimento (€)

Risparmio energetico

Credito d’imposta

Fino a 2,5 milioni

3% – 10%

35% – 45%

Da 2,5 a 10 milioni

3% – 15%

15% – 25%

Da 10 a 50 milioni

3% – 15%

5% – 15%

 

Per le Piccole Medie Imprese (PMI), le spese relative alle certificazioni energetiche sono agevolabili fino a 10.000 euro.
Il credito non concorre alla formazione del reddito d’impresa e può essere utilizzato in un’unica soluzione o in 5 rate annuali.

 

Chi può accedere all’incentivo?

Possono beneficiare del contributo tutte le imprese residenti in Italia e le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, senza vincoli legati a:

  • forma giuridica
  • settore economico
  • dimensione dell’azienda
  • regime fiscale adottato per la determinazione del reddito d’impresa

Una misura trasversale che permette di valorizzare progetti di efficientamento energetico in qualsiasi contesto produttivo.

 

Tempistiche da rispettare

La deadline è fissata: 31 dicembre 2025.
Entro questa data, l’intervento deve essere completato, installato e collaudato.
L’avvio del progetto è determinato dalla sottoscrizione dell’ordine, con un acconto pari ad almeno il 20% del valore dell’investimento.

È prevista una sola proroga, limitata agli adempimenti documentali, con caricamento dati sulla piattaforma GSE entro il 28 febbraio 2026.

Agire in fretta è fondamentale: i fondi sono disponibili, ma le tempistiche per presentare la documentazione sono molto ristrette.

 

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